CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
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CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY

La Corporate Social Responsibility, come viene ufficialmente definita dalla Comunità Europea, è «l’integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate».

Si trova nell' agenda dell'Unione Europea a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000, dove è stata considerata come uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiva e socialmente coesa e per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo.

In un mercato globale il concetto di parte interessata/portat
ore di interessi è anch’esso di portata mondiale, e non c’è ambito d’impresa oggi che non debba curare la propria reputazione agli occhi dei cittadini. Soprattutto se i cittadini diventano sempre più consapevoli e sensibili al tema della sostenibilità, economica e ambientale, anche nelle proprie scelte di consumo.

 

LA CULTURA ALLA BASE DELLA CSR

Il concetto alla base della Responsabilità Sociale d'Impresa (cd. Corporate Social Responsibility) si fa risalire al 1953 e al libro di Howard R. Bowen “Social Responsibility of Businessman” il quale si chiede quali responsabilità verso la società sia lecito aspettarsi da chi dirige un’impresa.

Successivamente le definizioni di CSR, nel corso degli anni, si sono moltiplicate, ma alla base resta la responsabilità filantropica, la CSR, ovvero l’impegno a restituire alla società il valore che si ricava dal business, chiaramente non legato al vecchio concetto delle donazioni. Si tratta però di azioni volontarie e non obbligatorie, anche se ne viene riconosciuta l’importanza.


Tra le definizioni più popolari c’è quella di Archie B. Carrol con la sua piramide della CSR elaborata nel 1991 e ancora oggi tra le più accreditate, almeno fino alla dichiarazione sottoscritta in agosto dai 181 amministratori delegati statunitensi.
Il profitto rimane alla base della piramide delle quattro responsabilità del business, inteso però in un’ottica di lungo periodo.
Al secondo gradino c’è il dovere da parte dell’impresa di rispettare leggi e norme, dal diritto del lavoro alla salute pubblica.
Ancora sopra, l’etica, intesa come un’operosità che sottende la morale e in questo senso va anche oltre le leggi scritte, per esempio attraverso una maggior attenzione ai rapporti con clienti, fornitori  e dipendenti.
In cima alla piramide di Carrol c’è la responsabilità filantropica, la CSR, ovvero l’impegno a restituire alla società il valore che si ricava dal business.

Oggi il concetto di CSR coinvolge ogni aspetto della vita aziendale, anche il clima lavorativo, la parità di genere e la 
diversity, per citare due temi d’attualità, quindi ciò che accade in azienda e fuori dall’azienda.

La cosa fondamentale nella Corporate Social Responsibility (Csr) è "fare sul serio".
Non è una operazione di make up o di pulizia della reputazione, ma un vero è proprio investimento in una nuova cultura aziendale.
Non è forma, ma contenuto che garantisce risultati finanziari, come ha spiegato in cinque punti sul Guardian
  Georg Kell, il direttore esecutivo della United Nation Global Compact, l'agenzia internazionale delle Nazioni Unite che incentiva e accompagna le aziende a operare nel mercato in maniera sostenibile ed etica.

1. Trasparenza
La trasparenza nelle informazioni, nei risultati raggiunti è qualcosa di irreversibile. La tendenza a divulgare i propri risultati continuerà a crescere. 

2. Fiducia
Il crescente impatto delle aziende sulla società sta portando i cittadini e i consumatori ad aspettarsi che questo potere sia esercitato in modo responsabile. Così come i cittadini sono sempre più spesso scettici, organizzati e inclini a sfidare l’autorità, così le società dovranno aumentare la loro curva di apprendimento sulla costruzione della fiducia nei loro confronti.

3. Partecipazione della comunità
Si prevede che i migliori investimenti possano essere fatti nei campi un tempo esclusivi del settore pubblico, dalla sanità, all’istruzione, alla gestione dell’ambiente. 

4. Accesso a nuovi mercati in modo responsabile
Con la crescita economica che si sposta verso sud e verso est, gli investimenti esteri si concentrano sempre più sulla creazione e sull’accesso ai nuovi mercati, piuttosto che al loro semplice sfruttamento a basso costo. È di interesse per tutte le aziende superare barriere come l’impiego di personale non istruito, di sfruttamento eccessivo di risorse come acqua, energia e minerali.

5. Iniziative per coinvolgere le aziende
Gli strumenti per impegnarsi nella sostenibilità aziendale sono abbondanti e in crescita. Iniziative, standard e consulenze sono in piena espansione a livello nazionale e globale. 

I DOCUMENTI ALLA BASE DELLA CSR: IL BILANCIO SOCIALE

La Comunità Europea ha recentemente messo mano alla direttiva 2013/34 relativa ai bilanci d’esercizio e consolidati imponendo alle imprese di maggiori dimensioni, oltre 500 dipendenti e fatturato oltre i 40 milioni di euro, la rendicontazione delle informazioni non finanziarie.
Un allineamento a qualcosa che molte imprese già facevano, avendo colto rapidamente il trend generale di interesse da parte dei consumatori o in generale l’attenzione anche della stampa e dei social verso i comportamenti etici di chi fa business.

Infatti, già negli anni 90, con Kaplan e Norton si era parlato di misure di performance non finanziarie, rifacendosi a questi concetti di comunicazione, e ancora prima di misurazione, dell'approccio olisitico dell'azienda. 
Negli anni si è man mano creata una reportistica di CSR sempre più allargata e dettagliata che si è andata a integrare agli strumenti di comunicazione societaria finanziari, quali il bilancio di esercizio.


Secondo un’indagine di KPMG, di fatto già nel 2017 a redigere un report CSR era il 78% delle aziende multinazionali del mondo, anche perché alcuni studi (Vollono, 2010, McDermott, 2012) hanno evidenziato la stretta relazione tra CSR e le performance finanziarie delle aziende, si pensi soprattutto a quelle quotate in borsa e alle scelte degli investitori o dei fondi d’investimento, oggi sempre più orientati all’etica.
 

I NOSTRI SERVIZI

G. & C. Consulting, grazie al suo Staff con competenze differenziate che spaziano da quelle legali, ambientali, economico-finanziarie, sociali fino alla gestiona delle risorse umane e al marketing e comunicazione è in grado di fornireuna  valida consulenza alle imprese che vogliono affrontare questo percorso di miglioramento aziendale con i seguenti servizi:
 
1⃣ Check up gratuito
👉 per comprenderelo stato di partenza della consapevolezza e cultura aziendale e le attività da svolgere per implementare una CSR
 
2⃣ Implementazione/miglioramento
👉 per sviluppare o accrescere una cultura di impresa che si ispiri alla vera CSR 
 
3⃣ Comunicazione/Certificazione
👉 per verificare e garantire periodicamente il modello scelto e la compliance con le normative di riferimento 


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