Con la pubblicazione della Finanziaria 2020 in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2019, diventano operative le variazioni intervenute per l’iperammortamento e il superammortamento che, dal 2020, diventano crediti di imposta da usufruire negli anni successivi.
IPERAMMORTAMENTO
Fino al 2019, l’iperammortamento prevedeva un beneficio fiscale rappresentato dalla maggiorazione del valore degli investimenti Industria 4.0, fino al 170% del costo di acquisto, nel calcolo degli ammortamenti ai fini della quantificazione delle imposte.
Questa maggiorazione era in grado di produrre una diminuzione delle stesse pari al 40% circa del costo del bene (con aliquota teorica IRES del 24%). La normativa prevedeva una serie di scaglioni a seconda dell’ammontare dell’investimento, agevolando gli investimenti di minor valore (effettuati maggiormente dalle PMI). Le percentuali andavano da:
- 0-2,5 milioni di euro: 170%
- 2,5-10 milioni di euro: 100%
- 10-20 milioni di euro: 50%
- Oltre 20 milioni di euro: 0%
Dal 2020, invece, l’iperammortamento permetterà di avere un credito d’imposta variabile a seconda dell’investimento effettuato, ossia:
- del 40% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
- del 20% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro, e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
In questo modo il beneficio non sarà sul calcolo delle imposte, ma impatterà a livello finanziario potendo usare il credito in compensazione nei versamenti in F24 nei periodi successivi (cinque anni).
I cambiamenti apportati dalla Finanziaria 2020, oltre a modificare la tipologia di agevolazione, hanno un impatto anche in termini di minor beneficio non solo perché vi è una perdita teorica rispetto al precedente disposto normativo dello 0,8% circa, ma soprattutto perchè è stato eliminato l’ultimo scaglione, ossia quello tra i 10 e i 20 milioni di euro, di grande importanza per le aziende di grandi dimensioni.
SUPERAMMORTAMENTO
Il superammortamento, che prevedeva una maggiorazione del costo di acquisto dei beni strumentali, pari al 30%, diventa nel 2020 un credito di imposta del 6% fino a un limite massimo di costi pari a 2 milioni di euro.
BENI IMMATERIALI INDUSTRIA 4.0
In merito ai beni immateriali connessi agli investimenti in beni materiali “Industria 4.0”, la finanziaria 2020 prevede un credito di imposta pari al 15% del costo fino a un limite massimo di costi pari a 700.0000 euro.
Tale credito di imposta, a differenza dei precedenti, potrà essere utilizzato in tre anni.
ONERI DOCUMENTALI
Oltre all’obbligo di conservazione della documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili, si sottolineano i seguenti oneri documentali:
- le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni normative;
- in relazione agli investimenti sopra i 300.000 euro per cui si richiede l’iperammortamento, è necessario la perizia tecnica;
- le imprese che si avvalgono di tali misure effettueranno una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico secondo le modalità e con i contenuti che verranno stabiliti dal Ministero stesso con apposito decreto.
Tale ultimo obbligo ha il solo fine di consentire al Ministero dello sviluppo economico di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative introdotte.
AMBITO TEMPORALE
Infine è necessario far chiarezza sugli ambiti temporali di applicazione: la nuova disciplina si applica alle imprese che effettuano acquisti di beni strumentali nuovi dal 1° al 31 dicembre 2020, oppure entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Questo significa che agli ordini accettati nel 2019, con un pagamento pari almeno al 20% entro il 31 dicembre 2019 e perfezionatisi entro il 30 giugno 2020, si potrà applicare la vecchia disciplina.